Importanza della prevenzione con il controllo dei nei

La nostra pelle rappresenta un patrimonio importante che ognuno di noi deve impegnarsi a preservare e curare. A volte non ci pensiamo, ma è proprio dallo stato della nostra cute che riusciamo a comprendere alcune patologie determinanti per la nostra salute.

L’IMPORTANZA DELLA MAPPATURA DEI NEI

Controllare regolarmente la pelle e i nei rappresenta la prima forma di prevenzione veramente importante nella cura del melanoma. Recarsi da un dermatologo specialista per effettuare una corretta mappatura è una di quelle buone abitudini che ogni esperto consiglia, al fine di monitorare la situazione dell’epidermide e individuare per tempo eventuali problematiche legate ai melanomi.

Quest’indagine prevede l’ispezione della superficie cutanea alla ricerca di neoformazioni, nonché  il monitoraggio nel tempo di quelle macchie con caratteristiche atipiche.

La mappatura dei nei viene eseguita con l’ausilio di strumenti ottici di precisione, non invasivi, che permettono sia di fare fotografie macroscopiche della nostra cute sia di fotografare e analizzare in dettaglio la struttura del singolo neo.

“L’importanza di questa valutazione – spiega la Dott.ssa Donata Ferrari, Specialista in Dermatologia, Venerologia e Idrologia del Centro medico Spallanzani di Parmaè certamente quella di individuare immediatamente il problema, ma anche di visualizzare ed archiviare le immagini delle macchie pigmentate sospette per poi poterle confrontare con le foto scattate successivamente e rintracciarne eventuali segni di alterazione”. 

COS’E’ UN MELANOMA

Il melanoma è un tumore maligno molto raro prima della pubertà, che colpisce prevalentemente soggetti di età compresa tra i 30 ed i 60 anni. I numeri parlano di una incidenza in crescita con circa 100.000 casi nuovi ogni anno.

Nonostante nessuno sia potenzialmente immune da questa problematica, alcune persone presentano un rischio di base mediamente più elevato, poiché portatori di uno tra i seguenti fattori di rischio:

  • Familiarità: presenza di un parente di primo o secondo grado che ha sviluppato il melanoma.
  • Fototipo: individui con pelle chiara e occhi chiari con tendenza a formare lentiggini e scottarsi al sole.
  • Numero di nei: alta quantità di nei presenti sulla pelle.
  • Esposizione al sole: soggetti che abbiano sviluppato scottature solari. Come ormai noto anche l’esposizione solare nelle ore centrali della giornata, senza crema protettiva, rappresenta un fattore di rischio.

LA PREVENZIONE DEL MELANOMA

“Negli ultimi 20 anni – sottolinea la Dott. ssa Donata Ferrari del Centro Spallanzani di Parmale modalità di trattamento non sono molto cambiate ma è aumentato notevolmente il numero dei melanomi asportati in fase precoce. Ciò risulta particolarmente evidente in quelle aree in cui sono state condotte delle campagne di prevenzione secondaria. Si tratta di un aspetto determinante perché il melanoma cutaneo ha una evoluzione nel tempo che è strettamente correlata allo spessore raggiunto nella pelle al momento della sua diagnosi e asportazione. Per spiegarlo più in dettaglio, se il melanoma è confinato agli strati cutanei superficiali, la prognosi risulta generalmente buona, con guarigione del paziente. Viceversa, la prognosi si aggrava notevolmente con un aumento progressivo del rischio sul paziente se il melanoma raggiunge gli strati più profondi e vascolarizzati del derma perché ha avuto tempo di accrescersi prima della sua identificazione ed asportazione”.

NON SOLO MELANOMI

Il melanoma non è il solo tumore maligno della pelle, la categoria comprende anche i carcinomi cutanei, la cui incidenza risulta in aumento probabilmente a causa degli effetti della esposizione solare eccessiva in soggetti “predisposti”.

Da qui l’importanza imprescindibile di una prevenzione attuata attraverso controlli periodici e della sensibilizzazione continua nei confronti di queste tematiche.