La salute del cuore: intervista al Dott. Lorenzo Marchini, Cardiologo

Uno dei muscoli più importanti del nostro organismo è il cuore: ci regala emozioni ed è il motore della vita. Quindi, a qualsiasi età, dalla prima infanzia sino alla vecchiaia, occorre mantenerlo “in salute” e sotto controllo.

Per questo e per tanti altri motivi, abbiamo scelto di porre alcune domande al Dott. Lorenzo Marchini, Cardiologo presso il Centro Medico Spallanzani.

1.    Quali sono le possibili cause della Tachicardia?
“Tachicardia” e’ un termine molto generico e significa semplicemente che il cuore batte molto velocemente. Di solito si parla di tachicardia quando i battiti del cuore superano la frequenza di 100 al minuto. Per semplificare al massimo una materia complessa,  occorre fare una netta distinzione tra la tachicardia fisiologica, detta anche “sinusale” e quella non fisiologica. Entrando meglio nello specifico, la tachicardia fisiologica è caratterizzata da un ritmo “normale” del cuore che può accelerare i propri battiti, ad esempio,  come conseguenza di  uno  sforzo fisico o di un’emozione improvvisa. La tachicardia sinusale può anche essere la risposta a condizioni patologiche  come  l’ipertiroidismo o una grave perdita di liquidi (per esempio un’ emorragia) o una perdita della forza di contrazione del cuore stesso: in queste ultime due condizioni l’aumento della frequenza dei battiti cardiaci ha una finalità “compensatoria”, cioè tende  a mantenere costante la quantità di sangue che il cuore fa pervenire all’organismo.
Invece, la tachicardia non fisiologica , cioè non “sinusale”,  viene così definita in quanto lo stimolo che la provoca ha origine in una  parte del cuore che normalmente non e’ destinata a determinare  il ritmo cardiaco. A seconda della sede da cui nasce l’impulso che la determina, si distinguono due grandi gruppi : tachicardie sopraventricolari e tachicardie ventricolari. Queste ultime hanno  un significato di gravità decisamente maggiore rispetto alle sopraventricolari. Queste forme di tachicardia  possono verificarsi anche in cuori senza significative alterazioni, ma in altri casi, in particolare per le forme ventricolari, sono causate da malattie cardiache.

cardiologia parma2.    Che legame esiste tra pressione alta e cuore?
La pressione alta, o ipertensione arteriosa, è uno dei più importanti fattori di rischio dello scompenso cardiaco, dell’ictus cerebrale e dell’infarto.

3.    Cosa si intende per fibrillazione cardiaca? Quali sono i sintomi?
E’ necessario distinguere tra fibrillazione atriale e fibrillazione ventricolare.
La fibrillazione atriale si presenta con battiti cardiaci completamente irregolari, spesso a frequenza elevata (si parla quindi di “tachiaritmia” perchè il cuore tende a battere molto velocemente). Questo avviene perchè quella parte del cuore da cui hanno origine gli stimoli, gli atri, emettono questi battiti in modo totalmente incoordinato e con frequenza molto elevata , che viene trasmessa ai ventricoli (il vero “motore” muscolare del cuore ); gli atri stessi, tuttavia, data l’incoordinazione degli stimoli elettrici , sono immobili, e questo può portare alla formazione  di coaguli  che possono entrare nella circolazione (embolia) ed arrecare gravi danni, soprattutto al cervello. Spesso, e soprattutto all’inizio della fibrillazione atriale,il soggetto può avvertire forti palpitazioni, talora descritte come una sensazione iniziale di “frullio di ali” nel petto, che può essere accompagnata da affanno, perdita di forza e, talvolta, perdita di coscienza.
La fibrillazione ventricolare , invece, avviene nei ventricoli che rappresentano la vera pompa del cuore: corrisponde ad un arresto cardiaco. I sintomi si manifestano con una sincope, un’improvvisa perdita di coscienza e caduta a terra . Questo giustifica l’attuale impegno a dotare i luoghi pubblici, particolarmente dove si pratica sport, ma anche in supermercati, stazioni, ecc., di defibrillatori.

4.    Quali sono le regole per mantenere un cuore in salute?
Certamente è fondamentale adottare una dieta appropriata, come la “dieta mediterranea”: frutta, verdura, pesce , carne prevalentemente bianca (es. il pollo), poca carne rossa, pochi grassi saturi (es. il burro) e preferenza decisa a grassi monoinsaturi (quindi  l’olio d’oliva). Gli zuccheri semplici ( i dolci) vanno ridotti, mentre fa parte della dieta mediterranea l’uso di zuccheri complessi, come il pane e la pasta in quantità moderata. Ma non solo: è opportuno praticare attività fisica con costanza: bastano 30-40 minuti al giorno di passeggiata a ritmo sostenuto, almeno 5 volte alla settimana. E’ ovviamente da evitare il fumo, sia attivo che passivo, mentre l’alcool va almeno ridotto all’equivalente di 1-2 bicchieri di vino al giorno per maschi adulti, e non più di un bicchiere per donne adulte, quando le abitudini di vita, le inclinazioni personali o la stessa “cultura” locale non ne rendano possibile l’abolizione . Vi sono inoltre persone, con specifici disturbi, in particolare malattie che interessano il fegato, per le quali ogni forma di bevanda alcoolica deve essere evitata.

5.    I fumatori hanno una probabilità più alta di morire per una malattia cardiovascolare rispetto ai non fumatori?
Sì, il fumo costituisce uno dei maggiori fattori di rischio e incide in modo significativo sulla probabilità di incorrere in eventi cardiovascolari, e in malattie tumorali.

6.    Quali sono i principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari?
Possiamo indicare, sempre semplificando: fumo, ipertensione arteriosa,  ipercolesterolemia,  sedentarietà,  obesità, familiarità, sesso  maschile (gli uomini sono maggiormente esposti a malattie cardiovascolari  rispetto alle donne)  e l’età stessa. E’ ovvio che alcune di queste condizioni (famigliarità, sesso, età) non possono essere modificate, ma ci forniscono comunque un’ indicazione sul livello di attenzione che dobbiamo porre alla correzione degli altri elementi di rischio cardiovascolare.

7.    Il colesterolo in eccesso può danneggiare il cuore. In che modo?
Il colesterolo può arrecare seri danni portando alla formazione di “placche” nelle arterie che portano il sangue al cuore, dette “ arterie coronarie”. Le placche sono “incrostazioni” che riducono il calibro del vaso sanguigno, cioé generano un restringimento dell’arteria e quindi riducono la quantità di sangue che arriva in determinate aree del cuore. L’improvvisa e completa ostruzione di un’arteria coronaria porta spesso all’infarto cardiaco.

8.    Quali farmaci o classe di farmaci è più efficace nel ridurre i livelli di colesterolo nel sangue?
Sicuramente le statine: si tratta di medicinali che vanno usati correttamente e sotto il controllo del medico. L’uso di questi farmaci non deve far dimenticare la necessità di seguire le norme di vita indispensabili alla prevenzione, in particolare, dieta e attività fisica.

 

(Photo Credits: check-upcenter.it)

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