Il dolore toracico, uno dei sintomi che più spaventa i pazienti e i medici stessi.

Ne parliamo con il Dott. Pietro Concari, Medico Cardiologo presso il Centro Medico Spallanzani

Le cause di toracoalgia (così si chiama in termine tecnico) sono molteplici e, per fortuna, la maggior parte di esse, nonché le più frequenti, sono assolutamente benigne e non pericolose.

Entrando più nello specifico, l’area del torace comprende oltre al cuore e i grossi vasi, i polmoni e le pleure, l’esofago, i muscoli (grandi e piccoli), le coste e i nervi:  in questa zona, si irradiano inoltre i dolori a partenza dallo stomaco, dal diaframma e della colecisti che percorrono le stesse strade nocicettive.

Inoltre, è bene sottolineare che tra le cause principali di dolore toracico possono rientrarvi anche gli attacchi d’ansia e di panico.

Pertanto, come si fa a capire quando il sintomo proviene dal cuore? Innanzitutto è importante non perdere tempo e recarsi dal proprio medico che, visitandovi e ponendovi  alcune semplici domande, riuscirà a discriminare se il sintomo NON proviene dal cuore.

Il dolore tipico dell’angina è causato dall’insufficiente afflusso di sangue che, attraverso le arterie coronarie, porta nutrimento al cuore.

Con il passare degli anni, e con il contributo dei fattori di rischio sopracitati, si formano dei veri e propri “tappi” di grasso in questi piccoli vasi che impediscono il corretto passaggio di sangue.

Generalmente, anche se ogni paziente ha una storia differente, quando l’ostruzione è parziale, il dolore inizia solo quando il cuore richiede maggior nutrimento ovvero quando si è sotto-sforzo (per esempio quando si fanno le scale o si va in bicicletta) e tende a scomparire quando si torna a riposo; quando invece l’ostruzione del vaso è più avanzata il dolore può sorgere anche a riposo.

ll dolore si manifesta al petto, dietro lo sterno, o in regione mammaria sinistra. Talvolta può essere irradiato al collo, alla schiena o al braccio sinistro. In alcuni casi, i più difficili da riconoscere,  può essere localizzato allo stomaco.

L’intensità può variare da un vago senso di pesantezza, a vero e proprio dolore che impedisce ogni altra attività. E’ continuo (a differenza del dolore di tipo colico che è crampi-forme, “va e viene”), non varia con la postura (a seconda della posizione), né con il respiro. La durata è in genere compresa tra i 10 e i 20 minuti.

In tutti quei casi, invece, nei quali non è possibile escludere l’origine coronarica del dolore, è opportuna una valutazione cardiologica che, grazie ad alcuni esami a livello ambulatoriale quali elettrocardiogramma, ecocardiografia e prova da sforzo, può confermare o escludere, con altissima probabilità, l’interessamento del cuore.

E’ importante sottolineare, inoltre,  come tutti i pazienti  ad alto rischio cardiovascolare in caso di  dolore prolungato  (oltre i 50 anni con alcuni fattori di rischio tra i quali fumo, diabete, ipertensione arteriosa, sovrappeso, ipercolesterolemici, con familiarità per malattie cardiovascolari) dovrebbero contattare il 118 per un’immediata valutazione specialistica.

 

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