Come difendersi dalle infezioni alimentari come Botulino e Anisakis

dietologia parmaPuò succedere che, dopo aver mangiato fuori casa o semplicemente in seguito ai pasti principali, si possa avvertire una strana sensazione di malessere, accompagnata da nausea e vomito.

Non sempre si tratta di virus gastrointestinali ma, in alcuni casi, si ha a che fare con vere e proprie infezioni alimentari: scatta così l’allarme per le tossine e i parassiti che tendono a nascondersi nelle verdure in scatola o nel pesce e che possono mettere a rischio la salute delle persone.

Tra i consumatori, pertanto, tende a diffondersi la paura: si corrono dei rischi quando andiamo al supermercato per fare la spesa? Come si controlla correttamente il cibo e le confezioni di alimenti che teniamo in cucina?

Cerchiamo di darvi qualche consiglio: la Tossina Botulinica, ad esempio, tende a celarsi nelle verdure in scatola, in particolare in quelle sott’olio.
Quando aprite una confezione di verdure sott’olio buttate via il tutto se, al momento dell’apertura, avvertite un sibilo, oppure se il contenitore ha un rigonfiamento anomalo o quando l’olio sulla superficie presenta delle bollicine.
Se decidete di preparare le verdure sotto’olio seguite questi consigli: fatele cuocere nella pentola a pressione per almeno 3 minuti, nel vasetto aggiungete sempre aceto e sale che aiutano a ridurre il rischio di botulino e provvedete a sterilizzare i vasi facendoli bollire per almeno 20 minuti.

Ma quali sono i sintomi che possono portare ad una intossicazione da botulino? I disturbi tendono a manifestarsi tra le 12 e le 36 ore dopo aver consumato l’alimento contaminato portando ad una debolezza muscolare molto forte, inoltre si avverte anche difficoltà a parlare, fatica a deglutire, annebbiamento della vista.
Per quanto riguarda le infezioni alimentari associate al pesce, il rischio più diffuso è quello di incorrere nell’ Anisakis: si tratta di un parassita che trova rifugio nel pesce crudo, eccetto crostacei e molluschi, come per esempio cozze e ostriche.
Quando aprite una scatoletta di pesce, come ad esempio le alici, osservate attentamente la carne: il parassita dell’Anisakis è un verme sottilissimo e presenta un colore biancastro.

Ma come è possibile evitare di entrare in contatto con questo parassita? Se acquistate il pesce fresco, prima di portarlo in tavola, congelatelo per almeno 96 ore, così uccidete eventuali larve. Se, invece, siete al ristorante, al momento dell’ordinazione chiedete se hanno l’abbattitore di Anisakis, ossia un congelatore apposito per sottoporre il pesce ad un trattamento termico obbligatorio per legge.

I sintomi che possono far pensare ad un contagio dovuto a questo parassita si avvertono già poche ore dopo il pasto e assomigliano molto ai disturbi gastrointestinali legati all’influenza: vomito, nausea, diarrea e febbre, accompagnati da forti dolori addomi.

 

(Photo Credits: tantasalute.it)